Videogiochi open source su blockchain
Abbiamo già visto in un precedente contributo cosa significhi il termine open source e quali sono le ricadute principali di approcci che vantano tale massima condivisione tra gli utenti. Oggi vedremo come tale concetto possa essere applicato anche al settore dei videogiochi.
Che cosa significa open source in breve?
Il software open source è prodotto “in modo collaborativo”, cioè condiviso liberamente alla community, pubblicato in modo trasparente, e sviluppato per essere un bene utile a chiunque piuttosto che la proprietà di una singola azienda o persona.
Quando un progetto è sviluppato in maniera “open source” non c’è un singolo punto di rottura nel rispettivo processo di sviluppo, nessuna azienda o individuo può affermare di detenere effettivamente il programma. Questo è proprio ciò che accade anche per Bitcoin: non esiste alcuna singola azienda che alimenta o possiede la blockchain.
I vantaggi nel modello open source
- La maggior parte degli sviluppatori in un progetto open source è motivata principalmente dal desiderio di utilizzare il prodotto che sta realizzando. Non hanno alcun contratto finalizzato a sviluppare qualcosa per qualcun altro; essi hanno un semplice bisogno personale e cercando di affrontarlo. Questo porta ad una maggiore conoscenza intima del problema da risolvere.
- Le persone vanno e vengono all’interno di un progetto open source a seconda dei loro interessi e competenze. Nessuno rimane bloccato a lavorare su progetti ai quali più nessuno è effettivamente interessato.
- Trattare gli utenti come co-sviluppatori è la via meno complicata per un rapido miglioramento del codice ed un debug efficace. Il confine tra un consumatore e un produttore di software open source diviene labile perché la produzione avviene in modo trasparente sotto il costante controllo del pubblico e la partecipazione alla produzione è disponibile a chiunque.
- Visto l’ampia disponibilità di beta-tester, quasi tutti i problemi vengono individuati rapidamente. Questa è divenuta meglio nota come la Legge di Linus (da Linus Torvalds, il creatore originale di Linux). Se viceversa lo sviluppo non fosse aperto, tutti gli sviluppatori potrebbero condividere uno specifico “punto cieco” e non notare un determinato errore. Uno sviluppo più ampio osservato da prospettive differenti aumenta la probabilità che i bug vengano scoperti e risolti, rendendo così il software open source più resiliente e sicuro.
- L’obiettivo non è quello di produrre qualcosa che arricchisca un’azienda che produce e vende il prodotto. Piuttosto, invece, di produrre qualcosa che risolva un problema comune per il quale una vasta comunità di programmatori diviene entusiasta di dedicare il proprio tempo. Il software libero si materializza praticamente dal nulla. Chiunque è libero di usarlo e rimarrà sempre aggiornato fintanto che un certo numero di utenti rimane interessato ad utilizzare il software.
La blockchain applicata ai videogiochi
Per molti giochi crittografici, la tecnologia blockchain consente la peculiarità di fornire una reale proprietà degli oggetti di gioco direttamente in capo ai propri utenti, sia che si tratti di carte collezionabili, o di creature magiche oppure ancora di lotti di proprietà immobiliare.
I giochi basati su blockchain hanno recentemente attirato una grande attenzione del pubblico. E’ successo attraverso la vendita di articoli di gioco dall’elevato valore sottoforma di token non fungibili (NFT).
Ciò si è visto principalmente in giochi quali il fantasy soccer di Sorare, i combattimenti di creature magiche disponibile con Axie Infinity, ed ancora con il gioco open world in stile Decentraland di “The Sandbox”.
Non va disgiunto da ciò, che i dati catalogati dal sito web DappRadar suggeriscono come i giochi crittografici dei quali viene tenuta costante traccia. In genere abbiano un conteggio mensile degli utenti attivi nell’ordine di qualche migliaio di unità (e ciò non è che una piccola frazione del tipo di pubblico che i migliori giochi per PC non–crittografici riescono attualmente ad attirare).
Videogiochi blockchain: Cos’è Nine Chronicles?
Nine Chronicles è un gioco di ruolo fantasy sviluppato dalla startup Planetarium e supportato dall’importantissimo editore Ubisoft. Esso offre un approccio del tutto particolare: la possibilità di modificare e trasformare liberamente il gioco e pubblicarlo come “fork” separato ed indipendente dall’esperienza originale. I fan della blockchain avranno già drizzato le orecchie.
Planetarium ha annunciato che Nine Chronicles è un videogioco completamente open source.
Tale approccio consente veramente ad ogni utente di scatenarsi con modifiche di tutto il codice per sviluppare le proprie interpretazioni distintive e caratterizzante il gioco nella sua interezza.
Per incoraggiare proprio questo tipo di interventi, lo studio con sede a Seoul ha istituito un fondo di sovvenzione pari a due milioni e mezzo di dollari, allo scopo di premiare i migliori contenuti creati dagli utenti. Tutti i contenuti del gioco per PC, dall’artwork al codice, possono essere utilizzati dall’intera community. Così facendo verrà sperimentata da ognuno una propria originale esperienza in-game, sia che sia simile al gioco originale di Nine Chronicles, sia che presenti implementazioni significativamente differenti.
Differenze con tradizionali videogiochi
Diversamente da un tradizionale gioco di ruolo online multiplayer di massa (cd. MMORPG, come World of Warcraft
), Nine Chronicles è un’esperienza completamente peer-to-peer e non si basa su un server centralizzato per funzionare. Se Planetarium dovesse ad esempio chiudere i battenti, il gioco continuerebbe di certo a vivere grazie alle numerose versioni “fork” create dalla community. Nine Chronicles è un tipo di gioco molto diverso da WoW sia nell’aspetto che nelle sensazioni, grazie alla sua grafica in 2D ed al combattimento a scorrimento laterale inattivo che vede il tuo eroe prendere a pugni tutti i nemici in arrivo.
Come accennato Nine Chronicles ha anche ricevuto il supporto di un importante alleato dell’industria dei giochi, la casa madre Ubisoft, che è un imponente editore di videogames tradizionali e che ha all’attivo numerosissimi successi globali, come, per citarne qualcuno: Assassin’s Creed, Just Dance e Tom Clancy’s Rainbow Six.
Planetarium, Ubisoft e l’acceleratore di startup Hashed hanno formato una partnership di consulenza lo scorso anno e il CEO di Planetarium Kijun Seo ha affermato che Ubisoft ha fornito indicazioni importanti su aspetti quali l’infrastruttura e la strategia aziendale.
“Ubisoft è stata molto propensa al nostro obiettivo di fornire ai giocatori la possibilità di giocare senza server e completamente open source”, ha dichiarato Kijun Seo. “Siccome il gioco decentralizzato è ancora nella sua fase iniziale, continuiamo a vedere e condividere costantemente nuovi modelli di crescita. Siamo entusiasti di scoprire dove ci porteranno i nostri utenti ed il nostro gioco”.
L’economia in-game
Planetarium assegnerà fondi sotto forma di “valuta d’oro” nativa del gioco Nine Chronicles (token NCG), valuta fiat, ed anche oggetti di gioco, a seconda dell’ambito e dell’impatto di ciascun rispettivo progetto ed implementazione pensati dalla community.
Questo vale sia per i progetti esistenti che per quelli ancora da proporre, con Planetarium che ha già pubblicato una lista di potenziali strumenti che spererebbe di veder sviluppati in futuro (ad esempio un “block explorer” con un’interfaccia simile ad un videogame).
Ci sono stati giochi open source prima di Nine Chronicles, ma non molti con un’economia in-game che premia i singoli contributori all’ecosistema, ha affermato Seo. “Molti creatori contribuiscono per centinaia di ore ai loro progetti preferiti, ma ciò senza mai raccogliere i benefici delle loro creazioni di successo. Un’economia tokenizzata ci offre invece un modo per condividere il potenziale di Nine Chronicles con coloro che hanno un ruolo decisivo nel successo del gioco”.
Secondo Seo, ci sono solo così tanti contenuti e strumenti che il team di sviluppo può creare ed implementare a supporto di una proficua esperienza di gioco.
Egli ritiene che il fondo di sovvenzione darà il via ad un “circolo virtuoso” che incoraggerà la comunità a continuare a sviluppare sempre nuove funzionalità e varianti basate su Nine Chronicles.
“Riteniamo che le modifiche e le creazioni porteranno a una migliore esperienza finale, con contenuti in costante espansione, migliori dinamiche di mercato, con una possibilità di crescita esplosiva”, ha aggiunto.
L’apporto di contenuti dato dai singoli utenti
Le modifiche create dagli utenti sono già parte integrante di molti altri giochi per PC tradizionali, ed è spesso un piccolo ma appassionato sottoinsieme di giocatori che investe davvero tempo ed energia nel supporto concreto al gioco con creazione contenuti interessanti.
In casi molto rari, le mod create dai giocatori diventano abbastanza popolari da essere sviluppate a tutti gli effetti dalle case di produzione di videogiochi tradizionali. E’ successo ad esempio con videogames quali Dota 2.
Gli sviluppatori possono in effetti “consentire” alcune modifiche per i giochi da PC tradizionali. Tuttavia in genere queste non sono considerate una parte preponderante dell’esperienza di gioco principale.
Per Nine Chronicles, invece, è un punto di forza decisivo. Infatti è un gioco progettato fin dall’inizio per incoraggiare i fan alle più varie personalizzazioni, ed ora Planetarium sta concretamente investendo nell’incentivare tale tipo di approccio.
Considerazioni finali
Il free-to-play Nine Chronicles è stato lanciato già lo scorso ottobre 2020 tramite il sito web dedicato. Planetarium ha anche annunciato l’intenzione di portarlo sul popolare mercato di giochi per PC Steam, nonché su altre piattaforme mobili.
Non è chiaro quanto sia stato popolare Nine Chronicles fino ad ora in questi primissimi mesi, ma la premessa del gioco di ruolo fantasy “forkabile” è davvero unica.
Dopotutto, il sostegno del gigante dei videogiochi Ubisoft, sommati ai 2,5 milioni di dollari in sovvenzioni disponibili per i modder, costituiscono un binomio piuttosto interessante che può rappresentare una prima base per i videogiochi basati su blockchain.
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