UNI COIN tutto quello che devi sapere sul token UNI
Che cos’è il token UNI?
Uniswap fa parte dei cosiddetti DEX, ovvero quegli exchange decentralizzati di token ERC 20, protocollo automatico che permette lo scambio tra diversi token. Questo exchange viene governato grazie all’utilizzo del token UNI.
Uniswap è uno tra i progetti principali del mondo della finanza decentralizzata, dal momento che in modo automatico, in tutta sicurezza e a basso costo funge da pool di riferimento per lo scambio di tutti i token nati con lo standard ERC 20 (quello di Ethereum, per intederci).
A testimonianza del successo di Uniswap, va evidenziato come questo sia a poco a poco divenuto centrale nello sviluppo delle Dapps (ovvero le celebri applicazioni decentralizzate).
La storia del token UNI
L’idea di Uniswap ha preso corpo il 2 novembre 2018 da parte dell’informatico Hayden Adams, un ex dipendente del gruppo Siemens, che per quasi due anni ha perfezionato le sue intuizioni, rilasciando prima l’exchange e poi, nel 2020, il token UNI.
L’idea appassiona fin da subito gli appassionati della crittografica, così Adams fonda la società Uniswap, con l’aiuto di grandi investitori, convinti del progetto, come Andreessen Horowitz, Paradigm Venture Capital, Union Square Ventures LLC e ParaFi, che erogano milioni al fine di contribuire all’idea.
In pochi mesi, Uniswap viene messo online e repentinamente, di giorno in giorno, aumenta il volume medio degli scambi giornalieri, arrivando ad un valore medio di 220 milioni di dollari a fine 2020, sintomo che questo strumento era diventato di riferimento nella finanza decentralizzata (DeFi).
La storia di Uniswap è caratterizzata anche da un episodio accaduto nell’aprile 2020, quando un pull di hacker informatici ha tentato (senza successo) di utilizzare alcuni strumenti al fine di hackerare l’exchange, che però ha risposto positivamente senza risentire dell’attacco.
Come funziona Uniswap?
Il funzionamento dell’exchange Uniswap si basa fondamentalmente su due concetti distinti:
– in primis, fornire uno strumento di scambio decentralizzato (DEX) ai propri utenti;
– infine, fornire un mezzo che generi un protocollo di liquidità automatizzato (detto AMM).
Ovviamente, per il primo aspetto, possiamo descrivere Uniswap come un exchange di criptovalute al quale tutti siamo abituati.
Ovvero, un utente effettua un cambio di valuta, operazione che la piattaforma effettua autonomamente e in modo completamente decentralizzato.
La tecnologia legata al token UNI fa sì che la gestione del credito, durante queste operazioni resti nelle mani dell’utente; se poi si pensa che negli anni si accumula domanda e offerta, ne consegue che le tempistiche di scambio risultino particolarmente rapide.
Ed è proprio in relazione a quest’ultimo aspetto che vi è la seconda maggiore novità introdotta da Uniswap. Ovvero, va sottolineato che vi è un cambiamento significativo rispetto ad altre piattaforme AMM, dal momento che Uniswap funziona secondo una logica definita di Costante Product Market Maker (CPMM). Ed è grazie a questa opzione che Uniswap accantona una sorta di “riserva di liquidità” che permette ai trader di negoziare rapidamente.
Nel senso stretto del termine, le riserve di liquidità sono costituite da utenti che assumono questo ruolo, invogliati dalla prospettiva di ottenere a proprio favore delle commissioni per la gestione della riserva.
Ed è proprio quest’ultimo uno dei punti di forza del token UNI, ovvero il circolo autoalimentato dagli utenti che più sono interessati alle commissioni più si interessano a contribuire alla riserva di liquidità.
Distribuzione della moneta – Quanti UNI sono disponibili?
Ad aprile 2021, Uniswap copre un market cap pari ad oltre 18,4 miliardi di dollari, con una fornitura in termini di token pari a 520 milioni; fornitura che toccherà il suo tetto massimo quando verrà erogato 1 miliardo di monete: l’algoritmo, a quel punto, cesserà di far sì che vengano prodotti nuovi UNI Coin e il mercato dovrà utilizzare solo le monete fino ad allora prodotte .
Tuttavia, vi sono delle interessanti differenziazioni di distribuzione: una volta raggiunto il tetto di monete erogate, la ripartizione avverrà secondo questi canoni:
- 60,00% delle monete destinate ai membri della community Uniswap (600.000.000 UNI);
- 21,51% dei token per i membri del team e futuri dipendenti con un premio di 4 anni (215,101,000 UNI);
- 17,80% per gli investitori aventi diritto a 4 anni (178.000.000 UNI)
- 0,69% per i consulenti con diritti acquisiti oltre 4 anni (6,899,000 UNI)
- Un tasso di inflazione perpetuo del 2% annuo verrà applicato dopo 4 anni, assicurando la partecipazione e il contributo continui a Uniswap a spese dei titolari passivi di UNI.
Relativamente al valore del token UNI, sempre ad aprile 2021 UNI Coin ha un valore che si attesta attorno a quota 35 dollari. Come per la maggior parte dei token, anche per Uniswap il periodo a cavallo tra fine 2020 e inizio 2021 è stato quello di grande entusiasmo: chiudendo il 2020 a quota 6 dollari, la straordinaria cavalcata di Bitcoin di inizio 2021 ha fatto sì che nei primi tre mesi dell’anno si sia registrato un aumento nell’ordine del 321%. Aumento che, negli ultimi 12 mesi, è invece superiore di quasi il 750%.
Cos’è il token UNI?
Uniswap ha introdotto un token di governance chiamato UNI lo scorso 17 settembre 2020. La società non ha eseguito una ICO o una qualsiasi altra vendita di token; ha invece distribuito i token in base ad un programma di rilascio prestabilito.
È stato infatti eseguito con successo un airdrop che ha offerto 400 token UNI a determinati utenti che avevano precedentemente utilizzato i servizi di Uniswap.
A metà settembre 2020 un vero e proprio clamore si è sviluppato rapidamente attorno al token di governance UNI. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’exchange decentralizzato ha premiato i propri utenti esistenti e fornitori di liquidità proprio con il nuovo token. Coloro che avevano utilizzato l’exchange entro una certa data sono stati accreditati di una certa quantità di token UNI.
In futuro, gli utenti guadagneranno anche token UNI usufruendo i token per fornire liquidità alle pool dell’exchange con un processo denominato liquidity mining, ovvero yield farming. Infatti gli utenti che forniscono liquidità alla piattaforma di trading tramite il token UNI possono guadagnare ulteriori gettoni grazie al loro impegno nel successo del mining di liquidità.
Token UNI e governance
Il token UNI è pensato per essere utilizzato nel meccanismo di governance. I titolari di UNI possono influenzare e votare le decisioni di sviluppo del progetto. Essi possono anche finanziare sovvenzioni, partnership, pool di mining di liquidità ed altre proposte lanciate dalla community di partecipanti al governo della piattaforma. Presto, il team di Uniswap non sarà più coinvolto direttamente in tali decisioni ed i possessori di token UNI saranno gli unici a prendere tutte le decisioni di definitive.
Gli investitori possono acquistare token UNI da diversi exchange presenti sul mercato, quali ad esempio Binance, Bitfinex, Coinbase Pro, Gemini, Huobi, Kucoin ed Uniswap stesso. Il token ha dimostrato un rapido successo, entrando nella top 50 delle più grandi monete digitali per capitalizzazione sin dalle primissime settimane seguenti al suo lancio.
Fondamentalmente come abbiamo visto il token è un puro utility token ispirato ai meccanismi di governance decentralizzata. I diritti di voto dipendono ovviamente dalla quantità di token UNI detenuti da ognuno.
Opinioni conclusive su UNI COIN
Uniswap ha già realizzato la maggior parte del proprio potenziale. È l’exchange decentralizzato più popolare nel settore delle criptovalute ed è un’opzione molto conveniente per la maggior parte degli investitori nei token di Ethereum.
Il decentramento del progetto ed i tentativi di governance distribuita hanno un significato profondo in termini di sostegno della blockchain come opposizione alle grandi società crittografiche che detengono grandi capitali sottoforma di entità centrali. Non va poi dimenticato come le pool di liquidità di Uniswap siano estremamente attraenti per gli investitori che desiderano guadagnare un reddito dalle proprie partecipazioni digitali.
Non dimentichiamo però che ci sono anche diverse limitazioni. Uniswap infatti non è utile per gli investitori che desiderano spendere valuta fiat o scambiare token che non utilizzano la blockchain di Ethereum. Inoltre, ci sono alcune preoccupazioni sulla sicurezza degli utenti che non hanno particolare familiarità con la volatilità della criptovaluta in generale.
Il protocollo è anche noto per essere piuttosto gravato dalle elevate tariffe di gas che hanno condannato la piattaforma di Ethereum si dalla fine del 2020. Si spera chiaramente che vengano adottate soluzioni adeguati dagli sviluppatori della blockchain che occupa il seconod posto del marketcap generale.
Uno sguardo al futuro del token UNI
Ciò non di meno Uniswap è una delle stelle nascenti degli ultimi mesi nel panorama delle criptovalute. Con l’exchange decentralizzato che sta riscuotendo un grande successo, rivaleggia con ben più grandi titani centralizzati in termini di volume degli scambi giornalieri nelle ore di punta. Sin da subito la piattaforma di trading ha rilasciato il proprio token di governance UNI, che è stato distribuito agli utenti della piattaforma ed il prezzo del token non ha fatto che aumentare rapidamente, seppur non sia riuscito a superare il proprio massimo storico di lancio per un bel po’ di tempo. La situazione è finalmente cambiata nel 2021, quando il valore del token è aumentato durante il mercato rialzista che ha coinvolto un po’ tutto il settore in generale.
Molti esperti indicano in UNI una risorsa estremamente interessante, anche a lungo termine. In ogni caso, il successo del token sarà strettamente legato allo sviluppo futuro della piattaforma decentralizzata, e se il trend positivo continuerà anche nel prossimo futuro, UNI potrebbe essere davvero un forte competitor.
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