Quali sono le reti blockchain più conosciute?
La maggior parte degli investitori pensa a monete, token e progetti redditizi, e non invece alle reti blockchain che li supportano. E va benissimo. Comprendere la tecnologia blockchain era fondamentale nei primi giorni delle criptovalute e degli investimenti in criptovalute, ma oggi è ragionevole investire anche senza ragionare eccessivamente sull’infrastruttura blockchain sottostante ad un determinato progetto.
Ad ogni modo, le blockchain rimangono un tema affascinante, sia in quanto basi di ogni moderna criptovaluta sia per il modo in cui differiscono l’una dall’altra. Scopriamole assieme in un vorticoso tour delle blockchain più conosciute del settore criptovalute.
Quante blockchain esistono?
Le blockchain non vanno confuse con le criptovalute, che sono più di mille secondo CoinmarketCap. Infatti molte criptovalute sfruttano la medesima blockchain (Ethereum). Le blockchain possono infatto essere meglio classificate in tre tipi. La prima è la blockchain pubblica senza autorizzazione, la seconda è la blockchain privata autorizzata e, ultime ma non meno importanti, arrivano le blockchain ibride. Sempre nuove blockchain nascono aderendo ad uno dei tre modelli citati.
Le Blockchain pubbliche sono piattaforme decentralizzate che consentono a chiunque di far parte della rete e convalidare le transazioni su di essa. I partecipanti alla rete convalidano le transazioni in cambio di premi, che potrebbero essere commissioni di transazione o la criptovaluta di quella rete. Le catene pubbliche offrono una maggiore sicurezza rispetto alle loro controparti centralizzate.
Le blockchain private hanno un livello di controllo degli accessi integrato. Solo i partecipanti a questa rete hanno l’autorità di fornire il consenso alla rete. Queste blockchain sono create per le aziende che non sono disposte a condividere i propri dati con nessun altro.
Infine le blockchain ibride si concentrano sull’ottenere il meglio da entrambi i mondi. Vengono create in base a vari requisiti aziendali e sono personalizzate secondo le esigenze del settore. Ciò significa che sono anch’esse comunque adatte alle aziende con ogni relativa esigenza.
Vediamo ora quali sono le principali blockchain ad oggi utilizzate.
La blockchain di Bitcoin
Bitcoin è una valuta nata sulla rete internet, che consente d’inviare e ricevere denaro in modo quasi del tutto anonimo, sfruttando una rete decentralizzata formata da computer connessi tra loro, senza quindi il bisogno d’istituzioni, come intermediari, banche o enti centrali. È sufficiente infatti possedere soltanto un pc o uno smartphone connessi a internet, null’altro.
Le transazioni vengono monitorate e certificate dalla cosiddetta “blockchain”, ovvero da un registro pubblico decentralizzato assolutamente inattaccabile o modificabile. La produzione di Bitcoin passa attraverso il mining. Per chi si chiedesse cos’è il mining di Bitcoin, ovvero l’“estrazione informatica”, che può teoricamente venire intrapresa da qualsiasi utente.
Detto in due parole, ogni transazione di Bitcoin, perché si completi correttamente, ha bisogno della cosiddetta “validazione”, ovvero della risoluzione -da parte di un altro utente della rete- di un complicatissimo conteggio algoritmico. Ogni volta che un utente, col suo pc, risolve tale calcolo, da un lato conferma la transazione di Bitcoin (che a quel punto risulterà correttamente avvenuta), dall’altro riceverà dalla rete un vero e proprio “premio” composto da un quantitativo predefinito di Bitcoin, che solo così vengono prodotti. Ad oggi, ogni conferma di transazione conferisce 6,25 Bitcoin al suo risolutore. In passato i premi erano maggiori, ma le ricompense calano per far sì che vi siano, nel tempo, sempre meno nuovi Bitcoin: questo per preservare la moneta da fenomeni inflazionistici.
La blockchain di Ethereum
Il funzionamento di Ethereum ha dei tratti in comune con quello di Bitcoin. Ambo le cripto, infatti, utilizzano una blockchain ed entrambe vengono gestite dagli utenti stessi. La principale differenza sta nel fatto che con Ethereum si possono effettuare molte più operazioni.
Infatti, Ethereum oltre a risultare come un velocissimo sistema di pagamento (ben più rapido di Bitcoin), ha la caratteristica fondamentale di permettere la creazione, diffusione ed attuazione dei celebri “smart contract”.
Tali “contratti intelligenti” sono simili ai contratti che si utilizzano tutti i giorni nella nostra società, con la particolarità che l’iter degli stessi –con Ethereum- non potrà subire variazioni o cancellazioni, pena il non compimento del contratto. Una volta entrato nel sistema Ethereum, infatti, il contratto verrà concluso senza alcuna modifica: tale standard di sicurezza ha fatto sì che la cripto Ether (la moneta di Ethereum) venisse utilizzata da milioni di utenti nel mondo.
Ether (ETH) è la valuta Ethereum (in estrema sintesi “Ethereum” è il sistema, mentre ETH è la moneta digitale che circola al suo interno), se vuoi fare qualcosa col sistema, avrai bisogno di Ether. L’etere alimenta il sistema Ethereum e per questo motivo viene spesso definito “gas“. Ogni transazione sulla piattaforma Ethereum richiede una certa quantità di “gas” per portare a termine il lavoro. Più grande è il lavoro, più gas servirà.
La blockchain di XRP
Ripple e Bitcoin sono criptovalute nate con finalità differenti, motivo per il quale evidenziano numerose differenze tecniche. Prima caratteristica che differenzia le due criptovalute, senza dubbio, è quella abbinata alla natura finanziaria: i fondatori di Ripple Larsen e McCaleb hanno valutato sin da subito con estremo interesse eventuali partnership con istituti bancari e finanziari, differentemente da Bitcoin che, per antonomasia, volontariamente si stacca e vive in modo indipendente dal sistema bancario.
Del resto, il secondo tratto distintivo tra le due cripto è relativo alla velocità di transazione: una banca interessata alle operazioni con Ripple può contare in una velocità di transazione con pochi eguali nel mondo delle criptovalute. Infatti, il gap che Bitcoin accusa nei confronti di Ripple è notevole (5/10 minuti per transazione di BTC contro pochi secondi di XRP). Inoltre, la criptomoneta di Chris Larsen e Jed McCaleb garantisce sia un’immediatezza nelle transizioni inarrivabile per Bitcoin che la tracciabilità di qualsiasi valuta (Bitcoin è stato progettato per tracciare soltanto i movimenti della sua valuta digitale, i BTC).
La blockchain di Binance
Binance Smart Chain (BSC), è un prodotto di Binance, che consente agli sviluppatori di creare applicazioni decentralizzate e token crittografici. Più nello specifico essa funge da importante luogo di nascita per il fiorente settore della finanza decentralizzata (DeFi). Il BSC si propone di finanziare progetti in tutto il mondo ed integrare tale progetti nell’exchange di Binance. Binance è diventato un vero caposaldo per le criptovalute che mirano a costruire le proprie reti globali per applicazioni decentralizzate, come Caradano, Ethereum, e così via. I token disponibili sulla Binance Smart Chain sono detti token BEP20. Questo è semplicemente un altro termine tecnico per definire il tipo di valute che possono interagire con la BSC. Lo standard BEP20 è stato creato per essere molto simile ai token ERC20 di Ethereum, infatti entrambi i token incoraggiano la reciproca compatibilità cross-chain.
Il codice è completamente open source e, sebbene vi sia un ampio grado di anonimato, tutte le transazioni che si verificano sono sempre visibili a tutti.
La blockchain di Cardano
Cardano, come tra l’altro Bitcoin, è una valuta anonima e si basa sul sistema di blockchain. Lo scopo di Cardano è quello di rendere la blockchain la migliore per quanto riguarda le transazioni economiche. Ma quali sono le principali differenze tra Cardano e Bitcoin?
L’algoritmo di ADA si basa su proof of stake, mentre Bitcoin su proof of work. La differenza di protocollo permette un risparmio energetico alto rispetto al competitor BTC, infatti l’energia necessaria per il funzionamento di una blockchain basata proof of stake è minore.
Il protocollo di Cardano, infatti, lavora su due layer (livelli di rete) distinti: sul primo, il cosiddetto Cardano Settlement Layer (CSL) si collocano tutte le informazioni sulle transazioni, esattamente come per Bitcoin (importo, mittente, destinatario, data del trasferimento), e su questo livello vengono trasferiti i token della piattaforma, gli ADA; il secondo livello, denominato Cardano Control Layer (CCL) gestisce i dati degli account, o meglio, le informazioni degli smart contract. La separazione dei due livelli genera un doppio vantaggio: vi è così la possibilità di effettuare degli aggiornamenti in modo separato e mirato e, in seconda battuta, di elevare i livelli di sicurezza, dal momento l’eventuale compromissione di uno strato non incide anche sul secondo
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