NFT e National Football League americana (NFL)

Il business dei token non fungibili (NFT) è letteralmente esploso in valore in questi primi mesi del 2021, con un volume di transazioni che supera il miliardo di dollari nel solo primo trimestre. Chiaro precursore di tali modelli che hanno portato ad un aumento esponenziale di visibilità soprattutto in america è senza dubbio Top Shot dell’NBA. Ogni momento Top Shot viene tokenizzato sulla blockchain con assegnato un determinato grado di rarità e numero di edizione, che ne certifica la scarsità ed aiuta ad alimentarne la domanda. La NFL resterà a guardare? Scopriamolo assieme.

Tecnologia NFT applicata alla National Football League

La NFL è la lega sportiva con i maggiori incassi al mondo in termini di seguito mediatico, il che offre notevoli opportunità nello spazio NFT che possano avvantaggiare tutti i club partecipanti attraverso tale nuovo paradigma economico.

Alcuni esponenti del settore NFL affermano di ritenere che il campionato di football americano potrebbe prosperare con l’agiunta del nuovo trend legato agli NFT, prendendo spunto da quanto già accaduto nell’NBA con Top Shot. Anche se il campionato di football americano potrebbe non essere così veloce nel rispondere alla novità come successo in NBA, i proprietari delle squadre potrebbero doversi muovere piuttosto rapidamente nei prossimi mesi per trarre vantaggio da questo nuovo potenziale flusso di entrate per i club.

La risposta dei giocatori di NFL

I giocatori della NFL hanno già cominciato a scambiare le proprie collezioni di token non fungibili personali. Rob Gronkowski, il quattro volte campione del Super Bowl e probabilmente uno dei giocatori più popolari della lega, è stato uno dei primi all’inizio di marzo vendendo quasi due milioni di dollari in carte collezionabili digitali di sé stesso.

Alcuni altri dei giocatori più famosi della NFL, sia passati che presenti, sono entrati nella mischia degli NFT proprio nelle ultime settimane, anche lanciando raccolte di opere d’arte proprie tramite la piattaforma di MakersPlace, con una parte dei proventi devoluta poi in beneficenza.

Cassius Marsh è un altro giocatore che entra nello spazio NFT facendo da apripista anche ad altri atleti annunciando la propria piattaforma e agenzia creativa chiamata OWNR, che offrirà funzionalità e servizi relativi al mondo degli NFT per atleti di sport differenti. Per Marsh entrare nel collezionismo digitale è stata sia un’estensione dei propri interessi di appassionato del settore che un’opportunità per aiutare altri giocatori a trarre profitto dalla propria popolarità. Egli crede che la NFL farà il salto negli NFT a breve, offrendo anche un valore aggiunto per i singoli atleti partecipanti alla lega.

Gli NFT infatti danno la possibilità di usare la propria immagine monetizzandola come meglio si crede.

Presto ogni giocatore potrebbe avere i propri oggetti da collezione digitali. La piattaforma NFT VeVe ha affermato di avere una licenza con la NFL Players Association, ma non ha ancora annunciato i dettagli dell’accordo. Avere accordi diretti con la lega stessa sarà indispensabile per presentare al mercato i marchi delle singole squadre sottoforma di NFT. 

C’è tuttavia anche chi sostiene di non essere così sicuro che la NFL arriverà al punto in cui lancerà collezioni digitali a livello di campionato come successo per NBA Top Shot. E che di conseguenza sia più probabile che siano i giocatori stessi, individualmente, ad arrivare prima ad approfittare di questa emergente fetta di mercato per i diritti d’immagine.

Il chiaro e crescente interesse da parte dei giocatori e dei loro fan a sfruttare l’opportunità NFT non farà che accelerare l’ingresso in tale settore. La NFL potrebbe lasciarsi sfuggire l’occasione di essere uno dei primi promotori nello spazio della NFT applicati allo sport, nonostante vista l’enorme popolarità, una piattaforma ufficiale NFL per gli NFT potrebbe avere un grande impatto nel tempo.

I singoli giocatori che stanno saltando sul carro degli NFT possono solo ispirare la NFL a muoversi il più rapidamente possibile per sviluppare il proprio programma a livello di campionato complessivo. Questo è un mercato troppo invitante per lasciarselo sfuggire.

Il più celebre giocatore della NFL, Tom Brady.

Il futuro Hall of Famer Tom Brady sta facendo di più che vincere Super Bowls in questi giorni. Il sette volte campione NFL sta anche cercando di diventare un campione nel mondo degli affari. Ha già una linea di abbigliamento per l’allenamento, attrezzatura, integratori e cibo, e ora sta passando a un’altra impresa. Starebbe infatti lanciando una piattaforma di token non fungibili, chiamata Autograph.

La società combinerà alcuni dei più grandi nomi dello sport, dell’intrattenimento, della moda e della cultura pop e collaborerà con i creatori per creare oggetti da collezione digitali unici. Autograph avrà anche NFT associati allo stesso Brady, chiaramente.

Il co-fondatore e CEO di Autograph Dillon Rosenblatt ha parlato alla CNN dell’impresa: “Autograph riunirà alcuni dei nomi e dei marchi più iconici del mondo con i migliori artisti digitali per ideare, creare e lanciare NFT ed esperienze innovative per la comunità di fan e collezionisti”, ha affermato.

Gli NFT sono diventati popolari di recente e Brady sta cavalcando l’hype. 

I proprietari della NFL hanno votato per allentare la regola relativa ai numeri di maglia dei giocatori. Sebbene la maggior parte di essi sembra approvare il cambiamento di regole, c’è un giocatore che è decisamente contrario, Tom Brady. Qualunque sia la ragione, Brady ha chiarito senza peli sulla lingua di essere contrario alla nuova regola tramite il suo profilo Instagram.

Il problema più grande di Brady con il cambio di numero è che pensa che porterà diversi incovenienti. “Buona fortuna a cercare di placcare le persone giuste adesso”, ha scritto Brady su Instagram alludendo al fatto di dover imparare un sistema di numerazione completamente nuovo per ognuno. Il problema con il nuovo sistema è che Brady – e altri giocatori in campo – potrebbero non sapere in quale posizione sta giocando un giocatore basandosi sul numero di maglia. 

Il prototipo di SeatGeek per i posti a sedere allo stadio

SeatGeek sta adottando un approccio differente al tema del ticketing blockchain. “Vediamo tre fasi”, ha spiegato il CPO di SeatGeek Eric Waller. La prima è quella di coniare NFT come oggetti da collezione. La seconda di utilizzare la blockchain per facilitare le proprietà frazionate di posti a sedere. E l’ultima quella di mettere i biglietti su una blockchain, dove letteralmente i posti a sedere saranno individuati mediante NFT.

Se i fan trovano gli NFT interessanti, possono trasformare il loro biglietto in qualcosa che vive per sempre nella blockchain, ha detto Waller. L’esperienza di opt-in consentirà alle aziende di iniziare a comprendere la tecnologia, ed in particolare il modo in cui gli utenti interagiscono con essa.

SeatGeek è attivamente impegnata nelle discussioni con i team NFL e NBA, nonché con le leghe stesse, nella speranza di coniare NFT già dal 2021.

La fase successiva dell’approccio alla biglietteria blockchain di SeatGeek si concentrerà sulla proprietà frazionata di posti a sedere e suite. “I contratti delle suite e gli abbonamenti possono essere piuttosto costosi, e in questo momento c’è un’economia di condivisione attorno a queste cose”, afferma Waller. “Riteniamo che i proprietari dei diritti potrebbero utilizzare la blockchain per rappresentare diritti di proprietà negoziabili e frazionabili in qualcosa come un contratto di suite od un abbonamento. 

Anche se è giusto notare che i fan potrebbero acquistare un abbonamento e vendere giochi su un mercato secondario, tali transazioni avverranno su base di partite singole. 

Come i team che coniano NFT quali oggetti da collezione, non c’è motivo per gli stessi non possano iniziare ad utilizzare la blockchain anche a questo scopo.

Sono possibili nuove forme di pirateria con gli NFT?

Gli NFT offrono un innovativo metodo per i creatori di token di connettersi e guadagnare denaro dai propri fan.

La tecnologia alla base degli NFT fornisce anche un modo per contrastare la capacità di “piratare” con repliche infinite i singoli oggetti, consentendo ai creatori di rendere inconfutabile l’unicità di un token che per definizione è appunto non fungibile. un’opera digitale è unica.

Da decenni ormai la pirateria minaccia l’industria musicale, consentendo a chiunque di fare una perfetta copia digitale dell’originale, e forse quella degli NFT è proprio la tecnologia che può rimediare a tale fenomeno. Gli NFT rappresentano un nuovo rubinetto di denaro che prima non esisteva.

Va detto che anche la mania degli NFT ha attirato nuovi parassiti che cercano di falsificare le opere create da altri. 

Gli hacker che immettono nel mercato token non autorizzati sono solo una parte dei problemi di pirateria emergenti e che circondano gli NFT. 

Un problema potenzialmente ancora più complesso è l’emergere dei servizi blockchain concorrenti, ognuno dei quali promette di fornire un proprio autorevole record univoco per i singoli NFT. La situazione è simile a quella di due case d’asta che affermano ciascuna di avere il legittimo titolo su un’opera d’arte.

Finora, i principali mercati NFT stanno collaborando, nella maniera in cui ciascuno accetta di riconoscere un token come unico anche quando passa da una piattaforma all’altra. 

Sebbene la legge sui marchi e sul diritto d’autore fornisca un rimedio a tali fregature, è probabile che per i creatori di NFT sia difficile trovare e citare in giudizio un autore di tali violazioni, poiché le blockchain, per loro natura, sono progettate per essere decentralizzate. 

Tali controversie sollevano la questione se gli NFT rappresentino solamente l’ultimo dei grattacapi per i creatori che cercano di guadagnarsi da vivere con il proprio mestiere. Molti tuttavia rimangono ottimisti che questi problemi saranno controbilanciati dal potenziale per gli artisti di guadagnare una nuova forma di reddito con i relativi diritti d’autore collegati.

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