L’utilizzo quotidiano di Bitcoin: miti e realta’

Una delle convinzioni maggiori inerenti le criptovalute e i pagamenti sul web, ormai da qualche anno, è inerente il paventato acquisto di beni illegali, come droga o armi.
Non che non ce ne siano i motivi per sospettarlo: il deep web, in effetti, è stato a lungo protagonista di commerci illeciti e poco chiari.
Tuttavia, risulta estremamente interessante il sondaggio pubblicato da Visual Object, uno dei siti statunitensi di riferimento che funge da portfolio per le aziende 2.0, in cui il risultato appare piuttosto sorprendente: i fruitori delle criptovalute, nella maggior parte dei casi, utilizzano Bitcoin e le monete elettroniche per l’approvvigionamento di cibo ed abbigliamento; il risultato ha ovviamente evidenziato una chiara disparità di percezione in relazione a come i pagamenti elettronici vengono effettuati.

Un sondaggio, due campioni


Il sondaggio è effettuato in due parti distinte: una prima è basata sull’intervista di 120 persone che nelle ultime settimane hanno effettuato acquisti in rete tramite Bitcoin o altre monete; una seconda parte, che include un campione non esiguo di 983 intervistati (che, come condizione essenziale, sanno che cosa sia una moneta elettronica) ai quali viene chiesto, secondo loro, quali fossero i beni acquistati dai 120 intervistati precedentemente.

Percezione di un tipo, risultato di un altro


Partendo dalla parte “percettiva”, i 983 utenti che sono stati chiamate a immaginare cosa in genere si acquisti con le criptovalute, hanno ipotizzato – per ben il 40% degli intervistati – che gli acquisti e gli utilizzi fossero finalizzati solo ad una mera speculazione; il 30% è convinto che gli utenti acquistino merce illegale, il 23% articoli elettronici; parte bassa della classifica per abbigliamento ed immobili, a quota 15%, e cibo, al 14%.

sondaggio utilizzo bitcoin


L’inchiesta di Visual Objects sugli usi reali di Bitcoin e cripto, invece, ha fornito dati abbastanza sorprendenti. Il cibo è in cima alla lista degli acquisti più comuni effettuati con criptovaluta al 38%, seguita da abiti al 34% e speculazioni al 29%. Droghe e armi da fuoco hanno ottenuto il punteggio più basso rispettivamente con l’11% e il 15%.

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Altri dati rilevanti

Il sondaggio Visual Objects ha fornito altri dati su cui riflettere:

  • Al momento, solo il 16% dei cittadini possiede criptovalute in termini di investimento;
  • Il 70% della criptovaluta utilizzata nelle transazioni è Bitcoin;
  • Nel 72% dei casi, gli acquisti con criptovaluta hanno riguardato degli acquisti al dettaglio (i cosiddetti “day to day purchases”).

Un risultato sorprendente


Alla luce di questi risultati, la cripto-comunità non può che essere felice, dal momento in cui si riscontrano degli utilizzi diversi dalla speculazione o dall’acquisizione nel deep web di materiali illegali (abitudine che, abbiamo visto, negli scorsi anni pareva andare per la maggiore).
Ha commentato i risultati del sondaggio Eric Anziani, COO di Crypto.com, che non può che dirsi entusiasta:
Questo è un forte indicatore di una tendenza che mostra che le valute digitali sono sulla buona strada per l’adozione di massa, con il suo potenziale per migliorare l’infrastruttura di pagamento e l’efficienza esistenti.”
E’ evidente che se l’utilizzo prevalente delle criptovalute –magari anche in periodo di quarantena da Coronavirus- fosse sdoganato ed ottimizzato per una serie di spese che potremmo considerare “comuni”, forse sarebbe un ulteriore assist per un apprezzamento ulteriore nei prossimi mesi di Bitcoin e delle monete elettroniche in generale. E’ infatti vero che, attualmente, tra i grandi rivenditori, solo Microsoft, KFC, Expedia e pochi altri accettano pagamenti in BTC. Speriamo che, anche grazie a questo sondaggio, per i possessori di criptovalute le cose possano un pizzico migliorare.

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