Decred: Tutto quello che devi sapere su DCR
L’eventualità che Bitcoin fallisca, lo sappiamo bene, è un’ipotesi assolutamente surreale e pressoché impossibile. La regina delle criptovalute, infatti, ha acquisito nel tempo una certa solidità nel tessuto finanziario internazionale, difficilmente scalfibile. Tuttavia, nella remotissima ipotesi che BTC scompaia, esistono già una schiera di criptovalute pronte a rimpiazzarlo efficacemente. Una di queste è Decred: andiamo pertanto a conoscerla.
Che cos’è Decred?
Decred è una moneta digitale autonoma open source basata su blockchain. Nonostante sia basata sul codice di Bitcoin, è una valuta autonoma (e non un fork, come si potrebbe pensare) ed è costituita da un gruppo di appassionati di criptovaluta che ritengono che le mining pool stiano in qualche modo danneggiando la struttura decentralizzata di Bitcoin.
Utilizzando un sistema di consenso ibrido Proof-of Work (PoW) e Proof-of-Stake (PoS), è infatti progettata per mantenere il potere dei PoW miner sotto controllo e assicurare che nessun gruppo possa far cambiare le regole del sistema di consenso senza il permesso della comunità. E’ stato pensato infatti un sistema parzialmente “randomico”, che dà a tutti la possibilità di fare mining.
Decred: la storia
Decred ha le sue origini da un post in un forum dedicato a Bitcoin, scritto da un utente nel 2013. All’epoca, quell’appassionato di criptovalute ipotizzava su come implementare il sistema di consenso ad un ibrido Proof-of-Work (“PoW”) / Proof-of-Stake (“PoS”), da modificare nella moneta denominata “Memcoin2”.
Quell’utente (che per la cronaca si chiamava “tacotime”) ha trovato svariati appassionati che si sono affezionati all’idea, e con la collaborazione dell’azienda informatica “Company 0”, gli informatici sono riusciti a formare un pull di lavoro a partire dal 2014. Dopo quasi due anni di lavoro, Decred ha visto la luce nel 2016.
Come funziona Decred?
Abbiamo visto come Decred sia basato su un ibrido tra Proof-of-Work e Proof-of-Stake per la convalida dei blocchi, che è un po’ la sua caratteristica principale.
Nello specifico, infatti, va ricordato che il Proof-of-Work (POW) è l’algoritmo di consenso che regola il funzionamento di Bitcoin, caratterizzato da un lato da una elevatissima sicurezza, dall’altro però dal limite di necessitare un enorme dispendio di energia per il mining; Proof-of-Stake (POS), invece, corrisponde all’algoritmo di consenso usato da sempre più monete (oggi, ad esempio, POS è il protocollo su cui è basato Cardano, oltre a molte altre).
POS si basa sul concetto che gli utenti debbano dimostrare di essere in possesso di una certa quantità di criptovaluta per essere ammessi al processo di partecipazione in cui si creano i blocchi; detto in modo semplicistico, ogni qual volta che viene inserito alla blockchain un blocco nuovo, si deve già definire chi sarà l’utente che creerà il blocco successivo.
I più attenti noteranno come se la creazione di ogni blocco fosse in effetti affidata all’utente che detiene la maggior quantità di criptovaluta, ci si troverebbe all’interno di un sistema centralizzato. Ma Decred, naturalmente, risolve questo problema con alcuni accorgimenti. Infatti, la ricompensa per aver minato ogni blocco si divide in tre parti diverse: ai miners va infatti il 60% della ricompensa (e non il 100% come con Bitcoin), mentre il 30% va ai possessori (i cosiddetti “stakeholder”); il rimanente 10% della ricompensa viene infine indirizzato ad un fondo comune utile alla gestione del progetto. Questo genera una enorme differenza tra Decred e molte altre cripto: con questo sistema, infatti, la comunità di Decred risulta in grado di autofinanziarsi, non dipendendo così da eventuali investitori esterni.
Come funziona il mining di Decred?
Con le premesse fatte in precedenza, il mining di Decred concettualmente funziona come Bitcoin, con processori in competizione per trovare una soluzione al problema crittografico; tuttavia, è a a questo punto che subentra l’ibridazione con il sistema POS. Infatti chiunque possieda DCR può partecipare al mining.
Per partecipare all’estrazione dei blocchi, infatti, gli stakeholder devono partecipare ad una sorta di “lotteria” in rete, con in palio un tagliando che permetta loro di partecipare al processo di mining. Per partecipare a questa sorta di lotteria è sufficiente vincolare i propri token nel wallet; il tagliando viene in seguito “estratto” come parte di un blocco.
Decred è studiato in modo da dare all’utente una probabilità pari al 50% di venire scelto entro 28 giorni e una possibilità del 99,5% di essere estratto entro 4 mesi; nel sospirato momento in cui il proprio tagliando viene estratto dal sistema si parteciperà al processo di convalida di un blocco e si riceverà il prezzo iniziale ( corrispondente ai fondi vincolati inizialmente per partecipare) più una ricompensa che, come detto, ammonta al 30% di quella prevista per l’estrazione del blocco stesso.
La governance in Decred
Politeia è un’entità autonoma decentralizzata (DAE) che gestisce la governance della blockchain Decred. Una sorta di DAO. Ciò che è notevole è che essa sia anche open source e che possa teoricamente essere integrata praticamente in qualsiasi altro progetto crittografico. Vi è un sistema di proposte pubbliche ancorato alla blockchain resistente alla censura, che consente agli utenti di presentare i propri progetti allo scopo di ottenere un’autofinanziamento dal sussidio di blocco di DCR. Politeia garantisce che l’ecosistema rimanga sostenibile e prospero, oltre che agevolmente incline all’adattamento nel tempo. Se desideri creare un account in Politeia, devi pagare una piccola commissione di 0,1 DCR. A quel punto, potrai inviare proposte di sviluppo. Tutte le proposte vengono selezionate da un team di amministratori. Le proposte che superano il processo di screening vengono quindi condivise con la comunità di Politeia.
Altri utenti in Politeia possono inviare feedback sulla proposta e la persona che ha presentato la proposta può aprire una finestra di votazione che dura circa una settimana. Gli utenti che hanno avuto ticket aperti durante quel periodo di una settimana potranno scegliere di votare la proposta. In tema di quorum, almeno il 20% di tutti i ticket “attivi” deve votare ed almeno il 60% di questi deve votare Sì affinché la proposta venga approvata.
Dopo aver espresso un voto, l’importo di DCR inizialmente utilizzato per acquistare il biglietto viene restituito all’utente con l’aggiunta di un piccolo premio sempre sottoforma di DCR. Se la comunità vota a favore della proposta, i fondi per lo sviluppo vengono emessi manualmente dal Decred Treasury agli sviluppatori che implementeranno la modifica approvata.
Anonimità della blockchain Decred
Per riguarda il grado di anonimità della blockchain di Decred la decisione finale spetterà appunto alla comunità che si esprimerà con il meccanismo appena accennato. Yocom-Piatt ha annunciato ufficialmente una soluzione tecnologica per la privacy chiamata Coinshuffle ++. Yocom-Piatt ammette inoltre che altre tecnologie per la privacy come zk-SNARKS di ZCash sono migliori, ma che l’architettura sottostante ad esse sia troppo complessa per essere adeguatamente controllata. Per tali motivi, ha creato Coinshuffle ++ allo scopo di fornire una privacy ottimale ed allo stesso tempo rendere facile per gli sviluppatori identificare eventuali errori o modifiche dannose al codice.
Considerazioni conclusive
Lo sviluppo di Decred è fondamentalmente guidato dalla comunità, il che rende piuttosto difficile sapere esattamente dove andrà il progetto a lungo termine.
Finora probabilmente lo sviluppo più notevole è stato il trasferimento del Decred Treasury da una LLC ad un contratto intelligente sulla catena Decred avvenuto nel 2019. Gli sviluppi di Decred nel 2020 si sono concentrati sul continuo sviluppo di Decred DEX e sul protocollo di privacy indicato in precedenza.
Il futuro di Decred è un po’ un’arma a doppio taglio. Sia Jake Yocom-Piatt che Marco Peereboom sono dei veri titani nel settore della crittografia quando si tratta della loro conoscenza e visione futura. Tuttavia, né Yocom-Piatt né Peereboom resteranno in circolazione giro per sempre. Ad un certo punto si ritireranno dallo sviluppo o moriranno come ogni essere umano. Questa è una delle critiche a Decred mossa da Vitalik Buterin, il quale ha sostenuto che un meccanismo di governance decentralizzato ampio come quello di Politeia non sarà così efficace come gli sviluppatori di Decred pensano possa diventare. Ciò che è interessante è che il tallone d’Achille di Decred potrebbe non essere nel suo design, ma proprio alla base della filosofia democratica adottata. Si potrebbe sostenere che le parti che votano all’interno dell’ecosistema Decred potrebbero non essere sempre abbastanza informate da prendere le decisioni migliori in temrini di sviluppo. Inoltre, oggi è abbastanza facile raggiungere un accordo in Politeia, dove la community è composta quasi interamente da pochi fan sfegatati del progetto.
Prospettive future per Decred
È discutibile se l’integrità della brillante Politeia in Decred persisterà e se Decred diventerà un nome familiare in tutto il mondo. Ciò lo renderebbe immediatamente soggetto alle stesse questioni che sperimentiamo nella democrazia classica, ovvero la diffusione della propaganda sia all’interno che all’esterno dell’ecosistema. Il sistema di governance di Decred è un punto di forza ma presuppone che gli incentivi esterni rimangano obiettivamente allineati al benessere della piattaforma. Sebbene Yocom-Piatt speri di proteggersi da intrusioni simili implementando una privacy sempre maggiore nei vari elementi di Decred, sia i governi che le aziende di tutto il mondo sono spudoratamente ossessionati dal monitoraggio di cittadini e consumatori.
Non dimentichiamo che gli sviluppatori principali di Decred sono dei veri visionari e che il rispetto ed il sostegno che il progetto ha ricevuto anche dai cd. massimalisti di Bitcoin (che notoriamente ritengono “truffe” qualsiasi criptovaluta non si chiami appunto BTC) è una testimonianza della legittimità di tale tecnologia.
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