Cosa significa il termine DeFi?
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DeFi è l’abbreviazione di DEcentralized FInance (finanza decentralizzata) che generalmente si riferisce ad un software finanziario basato sulla tecnologia blockchain.
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TogglePer comprendere meglio DeFi, dovremmo prima dare un’occhiata a come è nata la finanza tradizionale. Anche se può sembrare che i soldi siano sempre circolati, non è così.
L’essere umano inizialmente barattava beni e servizi, ma con lo sviluppo della società segui anche lo sviluppo dell’economia. La valuta vera e propria ha contribuito ad inaugurare livelli più elevati di produttività economica.
Storicamente, le autorità centrali come i governi hanno sempre emesso le valute alla base di ogni economia, e con l’aumentare della complessità delle nostre economie, le citate autorità centrali hanno guadagnato sempre più potere.
Così finimmo per fidarci che il nostro governo non stampasse nuova moneta da un giorno all’altro, che le banche conservassero in sicurezza i nostri averi, ecc. La triste verità sul nostro attuale sistema finanziario, tuttavia, è che purtroppo la nostra fiducia non è sempre ben riposta.
Spesso abbiamo ben poco da dire su come i nostri governi gestiscono l’economia. E nella maggior parte dei casi, chi investe riceve solo una frazione dei rendimenti generati dai rischi assunti da queste autorità centrali.
La finanza decentralizzata mira a creare un sistema finanziario aperto a tutti ed in grado di ridurre al minimo la necessità di fiducia verso qualsiasi autorità centrale. Tecnologie come Internet, crittografia e blockchain ci offrono gli strumenti per costruire e controllare collettivamente un sistema finanziario senza di esse, poiché con una rete blockchain, ogni individuo può verificare da sé qualsiasi transazione prodotta.
Oggi quasi tutte le applicazioni DeFi sono costruite sulla piattaforma di Ethereum, una blockchain programmabile che mantiene un registro pressochè trasparente. I partecipanti ad Ethereum infatti possono controllare autonomamente l’andamento dell’emissione di ETH (la corrispondente criptovaluta nativa). Possiamo averne una panoramica qui sotto grazie ad uno schema elaborato da Criptodiffer.com.
Il settore che ha visto la più rapida crescita in ambito DeFi è il prestito di denaro che avviene sottoforma di criptovaluta. Proprio come succede con le tradizionali banche, gli utenti sono in grado di depositare denaro e guadagnare interessi da altri utenti che lo chiedono in prestito. La grande differenza è che in questo caso i contratti intelligenti collegano direttamente i finanziatori ai mutuatari, applicando aritmeticamente i termini prestabili con lo smart contract, il tutto senza alcuna necessità di fidarsi l’uno dell’altro (o di una banca intermediaria). Eliminando l’intermediario va da sé che i finanziatori possono guadagnare rendimenti decisamente più elevati.
Un elemento molto importante per il settore DeFi sono i token chiamati “stablecoin”. Gli stablecoin sono token progettati per mantenere un valore specifico in genere ancora ad una determinata valuta fiat (come il dollaro USA). Ad esempio DAI è uno stablecoin ancorato all’USD circolante nella blockchain di Ethereum. Per ogni DAI, ci sono $ 1,50 di controvalore in ETH bloccati nel contratto intelligente MakerDAO, che fungono da garanzia.
Un altro tipo di applicazione DeFi molto popolare è quella dei cosiddetti DEX (exchange decentralizzati). Essi utilizzano contratti intelligenti per applicare le regole di trading, eseguire operazioni e gestire in modo sicuro i fondi degli utenti.
Prendiamo ad esempio Binance, Bittrex, o Coinbase: quando facciamo trading con essi c’è sempre una struttura centrale (i rispettivi team) che deve gestire ed assicurare la correttezza delle operazioni. Nei DEX l’unica legge è quella dello smart contract, ogni ulteriore intervento di terzi viene escluso.
Esistono vari gradi di decentralizzazione quando si tratta di servizi DeFi. La verità è che non tutto può essere (o deve essere) completamente decentralizzato.
Come già accennato le stablecoin sono molto popolari nel settore DeFi, ma non tutte le stablecoin sono decentralizzate come DAI. Alcune di esse sono in realtà dei token che rappresentano depositi concreti di valuta fiat. Ad esempio, per ogni token USDC, da qualche parte c’è depositato 1 USD reale detenuto da una banca. Viene nella sostanza “tokenizzato” un bene fisico del mondo reale allo scopo di fornire rappresentazione all’interno di una blockchain. Qui le cose diventano un po’ più complesse, perché non viene eliminata completamente quella necessità di gestire fisicamente o l’asset reale, ed in questi casi i tratti caratteristici della finanza decentralizzata iniziano a confondersi con quelli della finanza tradizionale.
Infine ti consigliamo di leggere la recensione di NEXO (scritta dalla nostra redazione), forse il più famoso e sicuro istitutio DeFi del momento.
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Giornalista ed esperto di iGaming e criptovalute. Con una grande esperienza, Blanco ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali in aziende come Unibet e 32red. Attualmente ricopre la posizione di Chief Product Officer presso ComeOn Group. Scrive su vari aspetti delle criptovalute e del bitcoin, trattando sia i fondamenti che le ultime tendenze nel mondo degli asset digitali. Dai concetti fondamentali alle strategie di investimento avanzate, fornisce informazioni complete per partecipare con successo allo spazio delle criptovalute.
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