Come può la blockchain aiutare la sanità?
La blockchain, lo sappiamo, sta portando (e porterà) grandi innovazioni all’interno dei settori produttivi, commerciali e finanziari.
In tempi di crisi covid, molti si chiedono come la blockchain –migliore innovazione tecnologica degli ultimi anni – possa aiutare la gestione della sanità, in tempi così difficili per la medicina.
Sanità e blockchain
Uno dei più grandi problemi del sistema sanitario (soprattutto di quello italiano) è relativo allo scambio di dati da una struttura convenzionata all’altra e quindi la possibilità di ricostruire velocemente la storia clinica del singolo paziente.
Tale limitazione si ripercuote sia sul paziente, che deve archiviare e catalogare meticolosamente tutti i risultati dei suoi esami clinici, per poi portarli fisicamente – anche molto tempo dopo la loro effettuazione – a successivi controlli, col rischio magari di smarrire alcuni di essi nel tempo.
Tramite l’utilizzo della blockchain si potrebbe però tracciare il tutto con sicurezza, a cominciare dall’identità del paziente, comprensiva da tutta la sua storia clinica e da ogni prescrizione effettuata in precedenza, unitamente allo storico di tutte le analisi e gli esami strumentali effettuati (con tutti i risultati ottenuti). Il tutto in modo sicuro, immediato, inconfutabile.
Inoltre, grazie alla natura crittografica della blockchain tutte le informazioni relative alla sanità risulterebbero protette e si supererebbero le attuali limitazioni (non efficaci quanto la blockchain) utilizzate per garantire la privacy.
Oggi, infatti, l’anonimato –nel settore sanitario – non risulta sempre garantito al 100%, dal momento che in molti casi (incrociando dati e statistiche) risulta possibile risalire all’identità dei pazienti .
Inoltre, l’immutabilità e la tracciabilità garantita dalla blockchain permetterebbero di verificare la veridicità di alcune informazioni cliniche e di evitare l’annoso problema della false certificazioni di invalidità e della fasulle perizie mediche, il che porterebbe alla generazione di sole prestazioni sanitarie utili, evitando frodi.
Blockchain e intelligenza artificiale
La gestione della mole di dati del sistema sanitario potrebbe rivelarsi utile e vantaggiosa anche per altri aspetti: di fatto sarebbe possibile, tramite una grande raccolta dati, di sfruttarli per perfezionare sistemi di prevenzione, di diagnosi e di risposta ai farmaci (raggruppando magari gruppi di persone che presentano risposte organiche simili e quindi accelerare il progresso medico verso la medicina personalizzata).
Blockchain e covid 19
Proprio come la blockchain stia validando alcune filiere produttive (specie nel settore alimentare), allo stesso modo il registro decentrato può essere sfruttato in questo momento storico ad esempio per validare e tracciare la sanificazione degli ambienti.
In questo senso, è interessante evidenziare l’idea dell’azienda B2Lab, che ha coniato un Servizio Digitale di Tracciamento Certificato delle Sanificazioni che ha preso il nome Sanistory.
Come afferma il sito ufficiale, l’applicazione fa si che si possano leggere mediante QRCode le informazioni su precedenti interventi e sanificazioni effettuate in ogni tipo di ambiente. In sintesi: il proprietario di un’attività potrebbe caricare sull’applicazione certificati, moduli e protocolli relativi all’avvenuta certificazione e il cliente, scannerizzando il QRCode può visionarli liberamente ed essere certo che i protocolli sanitari siano stati rispettati.
Un altro importante progetto, relativo alla blockchain nel settore sanitario, è “My Healt My Data”.
Quest’ultimo è un sistema che garantisce la visibilità dei dati a tutta la rete interessata e a limitarne l’uso fraudolento, attraverso la possibilità di concederne, negarne o revocarne l’accesso secondo le proprie preferenze. Questo permette ai pazienti di condividere i propri dati in maniera anonima, e ne assicura l’archiviazione e l’organizzazione tra più individui. Progetto finanziato peraltro dall’Unione Europea.
La Blockchain sta cambiando già oggi il modo di scambiare, conservare e rendere sicure grandi quantitativi di dati: anche la sanità, specialmente in questo periodo, potrà iniziare a sfruttare la forza dirompente di questa nuova tecnologia.
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